Quando si parla di disfunzione erettile, molto spesso, non stiamo parlando di una patologia specificamente o unicamente di interesse andrologico. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’impotenza è temporanea e dipende da un quadro diagnostico più ampio. Ecco perché è molto importante unire, al proprio percorso terapeutico, anche il consulto e il monitoraggio da parte di un andrologo. Che si occupi, nella fattispecie, di curare il sintomo anche se questo dipende da un’altra patologia sottostante. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza e di spiegare quando, nonostante si sia già in cura con uno specialista, è consigliabile intraprendere anche un percorso andrologico a completamento e supporto della propria terapia.
I casi di disfunzione erettile, o franca impotenza, primaria sono relativamente pochi. Cosa significa, in parole semplici, questo? Che, in generale, è piuttosto difficile che un ragazzo o un uomo soffrano di difficoltà di erezione come patologia primaria ma, molto spesso, questo è correlato a patologie sottostanti. Si usa dire che, laddove l’impotenza dipenda da un’altra malattia, sia sufficiente curarla per riacquistare la propria funzionalità sessuale.
In linea generale, sì. E’, però, molto importante sottolineare che anche quando la disfunzione erettile non dipende da una causa uro-andrologica ma da un’altra patologia, è comunque fondamentale inserire il consulto con l’andrologo all’interno del proprio percorso terapeutico.
Questo termine viene utilizzato in medicina quando c’è necessità di avere più specialisti al proprio servizio per impostare, e portare avanti, una terapia. Parlando di disfunzione erettile correlata ad altre patologie, sarà quindi fondamentale rivolgersi al medico specializzato nella propria patologia di base e, in parallelo, a un andrologo che possa occuparsi di inquadrare il sintomo della difficoltà di erezione nel quadro diagnostico e prescrivere l’eventuale terapia specifica, che non vada ad interferire con gli altri farmaci assunti.
Molti pazienti con patologie a carico del cuore o dell’apparato cardio-circolatorio possono soffrire anche di difficoltà di erezione. Questo sia in caso di malattie di una certa importanza sia in caso di situazioni croniche meno gravi come, ad esempio, l’ipertensione. In questo caso è naturale che il paziente si consulti con un cardiologo e segua le sue indicazioni ma, parallelamente, l’andrologo potrà intervenire sulla disfunzione erettile, prescrivendo eventualmente terapie complementari che tengano conto del problema cardiaco personale. Si sa, infatti, che molti farmaci utilizzati per il supporto della funzionalità sessuale sono controindicati in caso di cardiopatia o fluttuazioni pressorie. Per questo è consigliabile sentire il parere di uno specialista per capire se è possibile accedervi o se, invece, esistono altre soluzioni più indicate per la propria situazione specifica.
La disfunzione erettile può anche essere correlata a sovrappeso ed obesità, soprattutto se a queste condizioni si affiancano altri fattori di rischio o uno stile di vita, in generale, poco salutare. Anche in questo caso, modificare le proprie abitudini e ripristinare il peso forma è la prima mossa da fare per riacquistare la funzionalità sessuale, naturalmente seguendo un percorso di rieducazione alimentare con un dietologo o un nutrizionista. Tuttavia, anche in una situazione del genere il parere e il monitoraggio dell’andrologo diventa particolarmente prezioso, in quanto si possono applicare soluzioni tipo le onde d’urto a bassa intensità.
Un’altra situazione, che in questo caso può interessare anche ragazzi giovani, è quella della disfunzione erettile sostenuta da disfunzioni ormonali, endrocrine o endocrinologiche.
Tutte queste patologie sono di competenza dell’endocrinologo. Che, da parte sua, si occuperà di diagnosticare l’esatta malattia e di instaurare una terapia, da monitorare e dosare con attenzione in base alla risposta soggettiva, per ripristinare la funzionalità ormonale o il metabolismo. E’ vero che, in molti casi, risolvendo il problema di base si nota un miglioramento per quanto riguarda la funzionalità sessuale. Tuttavia, anche in queste situazioni, il parere dell’andrologo può essere fondamentale. Sia per risolvere la disfunzione erettile in maniera più veloce sia per trovare, insieme, la soluzione più efficace tenendo conto anche della terapia instaurata per la patologia di base.
Qual è, specificamente, il ruolo del medico specializzato in andrologia per la risoluzione di una disfunzione erettile causata da patologia sottostante?
Se soffri di disfunzione erettile e, nonostante ti sia stato detto che dipende da una patologia che stai curando, non noti ancora miglioramenti soddisfacenti, è senza dubbio consigliabile che tu senta anche il parere di uno specialista in andrologia. Il Dottor Andrea Del Grasso è specializzato in diagnosi e trattamento della difficoltà di erezione anche con i trattamenti di onde a bassa frequenza. Per un appuntamento a Firenze, Prato o Bologna clicca qui. Potrai prenotare un consulto velocemente ed essere ricevuto in un ambiente confortevole e discreto in piena sicurezza per quanto riguarda la prevenzione del Covid-19.
La visita andrologica per diagnosticare la difficoltà di erezione consiste, soprattutto, nel portare allo specialista la tua cartella clinica e nel raccogliere l’anamnesi. Ossia la tua storia clinica, il racconto dei tuoi sintomi. Generalmente basta questo per inquadrare il problema quindi si tratta di una visita non invasiva né dolorosa. In alcuni casi è possibile che il medico consigli di effettuare alcuni test diagnostici come, ad esempio, un’ecografia che, anche in questo caso, è un esame veloce e totalmente indolore.
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