Per gli uomini, l’argomento delle infezioni vie urinarie maschili è generalmente poco conosciuto e, per questo, fonte di preoccupazione e ansia. Questo perché, fortunatamente, gli uomini sono meno soggetti rispetto alle donne a questi eventi. Tuttavia, nonostante siano condizioni abbastanza rare, è possibile che anche un ragazzo o un uomo possa trovarsi a dover far fronte a un evento acuto di infezione urinaria e, soprattutto in età più avanzata, a problematiche di tipo cronico. Come accorgersene? Quali sono i sintomi che dovrebbero far pensare a un’infezione delle vie urinarie? A chi rivolgersi per un’accurata diagnosi e come trattare il problema? Cercheremo di spiegarlo nei paragrafi successivi.
E’ abbastanza comune che le donne, fin da bambine, soffrano spesso di episodi di infezioni del tratto urinario. Per i maschi, invece, si ha un’incidenza decisamente inferiore. I motivi sono sostanzialmente i seguenti:
Generalmente, un bambino/ragazzo/giovane uomo in buona salute che pratichi quotidianamente un’efficiente igiene personale non corre particolari rischi di contrarre un’infezione vie urinarie maschili. Anche se, naturalmente, non è impossibile.
Nella maggior parte dei casi, le infezioni vie urinarie maschili sono sostenute dai seguenti batteri:
In questi casi, solitamente, si tratta di eventi acuti con sintomatologia specifica, che sparisce dopo l’adeguato trattamento.
Le infezioni vie urinarie maschili batteriche sono quasi sempre eventi acuti. Significa che la malattia si manifesta improvvisamente, non è correlata ad altre patologie, risponde al trattamento specifico e non lascia strascichi né predispone in maniera significativa ad eventuali recidive.
In genere, le infezioni vie urinarie maschili acute sono facilmente riconoscibili dal medico semplicemente tenendo conto della sintomatologia del paziente. Tuttavia, in alcuni casi, soprattutto se non si riscontrano miglioramenti entro pochi giorni dall’inizio della cura, lo specialista urologo potrebbe consigliare l’urinocoltura, un esame delle urine per individuare il battere specifico responsabile dell’infezione e instaurare il protocollo terapeutico più accurato.
Quando si sospetta un’infezione urinaria, di solito, la cura consiste in un ciclo di antibiotici. Associati, eventualmente, ad antidolorifici per tenere a bada il fastidio e il dolore. Generalmente il problema si risolve entro pochi giorni dall’esordio, soprattutto se si ha l’accortezza di rivolgersi tempestivamente al medico fin dai primi sintomi, così da iniziare quanto prima la terapia.
Diverso, invece, il discorso delle infezioni vie urinarie maschili legati a disfunzioni della prostata. Ad esempio, chi soffre di iperplasia prostatica benigna è più soggetto a contrarre infezioni. Questo perché la ghiandola prostatica, ingrossandosi, rende più difficoltosa la fuoriuscita di urina, provocandone il ristagno, ambiente molto favorevole alla proliferazione batterica. La IPB è una patologia del tutto benigna, non correlata a maggior rischio di cancro, tuttavia può avere tra gli effetti collaterali una possibile cronicizzazione dell’infezione urinaria.
I sintomi delle infezioni urinarie causati da IPB sono praticamente gli stessi dell’evento acuto solo che possono essere complicati da:
A partire dai 45-50 anni è fondamentale, anche in assenza di sintomi, eseguire un check-up andro-urologico almeno una volta l’anno. Questo permetterà di controllare la salute della prostata ed individuare il prima possibile un’eventuale IPB. I pazienti con iperplasia prostatica benigna dovrebbero controllarsi anche più spesso, per verificare che non ci siano sostanziali peggioramenti della situazione. Se, contestualmente alla IPB, si soffre di continue infezioni urinarie, è bene intraprendere con il proprio urologo di fiducia un percorso di follow-up, se necessario anche abbinando analisi delle urine o altri test, in modo da poter anche scegliere di volta in volta il farmaco più adatto e modularne il dosaggio in base alla specifica necessità.
In alcuni casi l’infezione urinaria è una conseguenza di altre patologie o, più frequentemente, di pratiche salva-vita attuate in situazioni particolari o durante ricoveri ospedalieri.
In tutti questi casi è sempre necessario che, parallelamente allo specialista e al team medico che si occupa della convalescenza o della terapia del paziente, sia consultato anche un urologo che possa consigliare come prevenire l’avvento di una infezione e come, eventualmente, trattarla con una terapia che non influisca con gli altri farmaci assunti dal paziente.
Se si riscontrano uno o più sintomi che fanno pensare a un’infezione delle vie urinarie è bene consultare il medico quanto prima, così da poter iniziare tempestivamente la terapia e risolvere il problema nel più breve tempo possibile. Proprio perché parliamo di patologie molto specifiche, e poco comuni negli uomini, sarebbe meglio rivolgersi direttamente a uno specialista in urologia, così da poter ottenere la diagnosi dettagliata e la terapia appropriata direttamente nel corso della prima visita. Il Dottor Andrea Del Grasso è disponibile su appuntamento nelle zone di Firenze, Prato, Pistoia e Bologna. E’ possibile prenotare una visita specialistica cliccando su questo link.
Esistono alcune strategie per poter prevenire le infezioni vie urinarie maschili? Come tutti gli eventi batterici o virali, in realtà, non c’è modo di poter evitare al 100% la possibilità di contrarre la patologia. Tuttavia, alcuni comportamenti possono senza dubbio minimizzare il rischio.
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