Priapismo



 
Il priapismo è un’erezione che persiste a lungo nel tempo, anche fino a 4-6 ore. È una condizione dolorosa e non strettamente correlata al desiderio sessuale. È un disturbo che si protrae anche dopo l’orgasmo e non è sempre connesso a stimoli sessuali. Si tratta di una patologia che deve essere seriamente presa in considerazione e affrontata con terapie e trattamenti adeguati. È fastidiosa, dolorosa e spesso molto imbarazzante e può degenerare in lesioni permanenti ai tessuti del pene. Per questo motivo, prima che conduca a un disfunzione erettile vera e propria, è bene rivolgersi a un esperto andrologo che valuti correttamente il problema e indirizzi verso la soluzione migliore.

Priapismo sintomi e tipologie

Esistono diverse tipologie di priapismo:
  1. ischemico (a basso flusso) – detto anche priapismo venoso è la tipologia più diffusa ed è caratterizzato da una spiccata rigidità dell’asta del pene, che provoca un dolore acuto e persistente. Si manifesta a causa dell’insufficiente deflusso di sangue venoso. In altre parole, il sangue rimane intrappolato nel pene troppo a lungo e non riesce a defluire come invece dovrebbe. Si tratta di una vera e propria emergenza medica che non deve assolutamente protrarsi oltre le 4-6 ore. Il soggetto rischia la formazione di fibrosi nei corpi cavernosi con la conseguente disfunzione erettile che ne deriva. Superate le 6 ore il pene può essere oggetto di necrosi e cancrena.
  2. non ischemico (ad alto flusso) – chiamato anche priapismo arterioso, è una condizione in cui il pene risulta particolarmente caldo, eretto, ma non del tutto rigido. Di solito non provoca dolore, non porta a necrosi, ma potrebbe comunque degenerare in disfunzione erettile. In questo caso è il flusso arterioso a non essere correttamente regolato. Diverse le cause da cui dipende. Nella maggior parte dei casi, è una diretta conseguenza di un trauma che ha portato alla rottura di un’arteria interna del pene. In altri casi si manifesta in seguito alla formazione di una fistola artero-venosa.

Priapismo cause


Il priapismo è una patologia abbastanza rara. Si manifesta soprattutto dai 5 ai 10 anni di età e nella seconda e quinta decade di vita. La forma che si presenta maggiormente è quella a basso flusso. Durante l’infanzia la causa scatenante principale è l’anemia falciforme, una particolare malattia genetica del sangue. In tale circostanza i globuli rossi assumono una forma anomala, a falce per l’appunto, che ostacola il normale flusso sanguigno e può portare a ingorghi nella circolazione. Come conseguenza, quindi, possono manifestarsi dei casi di priapismo. In età adulta e più avanzata, invece, il priapismo è strettamente correlato a cause farmacologiche. Quando il sangue venoso non riesce a defluire correttamente dal pene, ristagna all’interno dei corpi cavernosi. Con il passare delle ore il sangue e in assenza di ricambio ematico, le cellule muscolari lisce soffrono per la mancanza di ossigeno. Aumenta la viscosità ematica, aumentano gli edemi delle trabecole e il drenaggio ematico è fortemente ostacolato. Quando questa situazione si protrae eccessivamente la carenza di ossigeno porta alla necrosi e fibrosi delle cellule muscolari, degenerando in un deficit erettile permanente. Il priapismo a basso flusso è, quindi, un’emergenza medica da trattare nel più breve tempo possibile. Il prolungarsi di questa condizione porta a serie e inevitabili condizioni che non possono più essere gestite.

Priapismo maschile venoso

Come abbia detto, il priapismo può essere anche a flusso alto, o arterioso. In questo caso è causato da molteplici malattie sistemiche del sangue:
  1. leucemie
  2. anemia drepanocitica (o falciforme)
  3. talassemie
  4. policitemie
  5. coagulopatie
  6. emofilia
  7. diseritropoiesi
  8. tromboacitoastenia
In altri casi, invece, la causa scatenante può avere un’origine neuromuscolare che altera alcuni meccanismi regolatori dell’erezione. La patologia può anche dipendere da
  1. malattie sistemiche (come ad esempio il diabete)
  2. cause neoplastiche
  3. cause infettive
  4. terapie farmacologiche
  5. cause allergiche
  6. cause tossicologiche (avvelenamento da morso della vedova nera o puntura di scorpioni)
Tra i principali farmaci che inducono alla patologia troviamo:
  • inducenti l’erezione – papaverina, fentolamina o PGE1 (alprostadil);
  • antidepressivi - fluoxetina e bupropione
  • farmaci impiegati contro i disturbi psicotici - risperidone e l'olanzapina;
  • farmaci attivi contro l'ansia – come ad esempio il diazepam;
  • anticoagulanti – come il warfarin (Coumadin) e l'eparina.
Anche l’uso e l’abuso di alcol e droghe, come cocaina, marijuana ed ecstasi possono portare a fenomeni di priapismo.

Priapismo cura e trattamento

In caso di priapismo venoso (a basso flusso) è necessario intervenire prontamente. Fondamentale una corretta diagnosi che miri a riconoscere la patologia e le corrette cause scatenanti. Come abbiamo già detto, il priapismo venoso è molto pericoloso perché se si protrae per oltre sei ore consecutive, può portare alla necrosi e fibrosi delle cellule muscolari. Diventa quindi fondamentale il drenaggio venoso. il trattamento d’urgenza del priapismo venoso prevede l’aspirazione del sangue dai corpi venosi del pene. In determinate circostante, contemporaneamente all’aspirazione, è prevista anche l’irrigazione di fisiologica non eparinata. Non sempre questo genere di trattamento ha esito positivo. Se dovesse fallire è necessario praticare delle iniezioni intracavernose di simpaticomimetici. All’interno dei corpi cavernosi del pene sono iniettate sostanze vasocostrittirci come:
  • fenilefrina
  • norepinefrina
  • etilefrina
  • epinefrina
  • metaraminolo
Il priapismo venoso costituisce emergenza medica. Per questo motivo è vivamente consigliato rivolgersi al pronto soccorso.

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