Dott. Andrea Del Grasso
Andrologo urologo
Prato Firenze
Specializzato nel trattamento
della disfunzione erettile
Specializzato nel trattamento della disfunzione erettile
Temi di avere delle problematiche a carico del tuo apparato urinario o hai dei dubbi sulla tua funzionalità sessuale? Parlane con il Dottor Andrea del Grasso! Nel corso di un’unica visita, terrà conto di tutti gli aspetti della tua salute e del tuo benessere di uomo.

CHI SONO
Iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi a Prato (Iscrizione Albo n.1200). Iscritto alla Società Italiana di Urologia, alla European Association of Urology e alla Societa’ Italiana di Andrologia.
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Chirurgia Urologica e Robotica
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Il Dott. Andrea Del Grasso risponde ai vostri quesiti e ai vostri problemi andrologici e urologici.
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- Ingrossamento della prostata - come spiegato dall’Urologo Prato, si tratta di una patologia che determina il restringimento dell'uretra e il blocco del flusso di urina, come spiegato dall’Urologo Prato;
- Calcoli renali - causati da disidratazione, alimentazione scorretta o presenza massiccia di calcio nei reni;
- Incontinenza - patologia che determina fuoriuscita incontrollata di urina, causata dal muscolo vescicale iperattivo, oppure dallo sfintere troppo debole;
- Ipogonadismo - condizione in cui le ovaie (apparato genitale femminile) oppure i testicoli (apparato genitale maschile) non producono ormoni a sufficienza. Per quanto riguarda l’apparato genitale maschile, questa malattia può degenerare nella disfunzione erettile e nell’impotenza;
- Impotenza - condizione in cui risulta impossibile raggiungere o mantenere l’erezione, anche in presenza di un forte desiderio sessuale. Per curare l’impotenza e per avere soluzioni su come contrastare la disfunzione erettile, si consiglia di affidarsi a un medico privato specializzato e competente nel settore come, ad esempio, un Urologo Pistoia;
- Vescica iperattiva (OAB) - causata dallo spasmo della vescica nella fase di riempimento di urina.
Andrologo Firenze e le disfunzioni dell'apparato riproduttore maschile e urogenitale
L’andrologo è il medico che si occupa di diagnosticare e curare le malattie dell’apparato genitale maschile (impotenza, disfunzione erettile, tumore al testicolo ecc.). L’andrologia, ramo dell’urologia, rappresenta una branca medica che si occupa non solo della salute dell’apparato genitale e urinario maschile, ma anche di quello dell’apparato urinario femminile. Come spiegato dall’Andrologo Firenze, la figura medica in questione deve conoscere dettagliatamente:- fisiologia e anatomia degli organi deputati alla riproduzione – pene, testicoli, dotti deferenti, vescicole seminali, epididimi;
- spettro delle malattie proprie dell’apparato genitale maschile, come nel caso dell’Andrologo Firenze;
- anatomia e fisiologia dell’apparato urinario sia maschile che femminile;
- trattamenti e terapie da adottare in caso di patologie dell’apparato genitale maschile;
- comportamenti preventivi da consigliare al paziente.
- raccolta dei sintomi;
- richiesta storia clinica;
- esame obiettivo, quindi fisico.
- Esami d'imaging - ecografia della prostata o risonanza magnetica delle strutture riproduttive maschili;
- Esami da eseguire in laboratorio - spermiocoltura, spermiogramma o test per la verifica di presenza o assenza di malattie sessualmente trasmissibili;
- Esami bioptici - biopsia dei testicoli, della prostata e della superficie del pene.
Come curare la disfunzione erettile
La disfunzione erettile è definita come la difficoltà a raggiungere o conservare l’erezione del pene, e risulta comune tra gli uomini con età superiore ai 40 anni. Le cause possono essere diverse:- traumi al fusto del pene;
- malattie di natura cardiovascolare;
- malattie di tipo neurologico;
- ipogonadismo – bassa produzione degli ormoni deputati alla riproduzione sessuale;
- tratti anatomici del pene che presentano anomalie;
- uso di determinati farmaci;
- utilizzo massiccio di droghe e alcol.
- verificare l’effettiva difficoltà d'erezione;
- rintracciare le cause;
- indirizzare i test verso una diagnosi più specifica.
- Verifica palpatoria di pene e testicoli – finalizzata a verificare l’assenza o presenza effettiva di sensibilità cutanea.
Farmaci per erezione quali sono e come agiscono
Il mediatore chimico basilare per l’erezione è l’ossido nitrico (NO), si tratta di una molecole in grado di scatenare una catena di reazioni chimiche che induce il rilassamento delle cellule muscolari lisce all’interno dei vasi penieni. Questo processo porta alla vaso-dilatazione, necessaria per l’afflusso sanguigno del pene. I farmaci per erezione, agiscono inibendo il seguente enzima: la 5-fosfodiesterasi, coinvolto nella catena di reazioni indotte. In particolare si tratta di farmaci appartenenti alla classe degli inibitori della fosfodiesterasi PDE5. Al loro interno contengono principi attivi che contrastano la disfunzione erettile. I farmaci per erezione più acquistati sono:- Viagra – principio attivo sildenafil;
- Levitra – principio attivo vardenafil;
- Cialis – principio attivo tadalafil.
Come combattere l'eiaculazione precoce
L’eiaculazione precoce, rappresenta una delle disfunzioni sessuali maschili maggiormente riscontrabili. Definirla in termini tecnico-medici, risulta molto difficile in quanto si tratta di un fenomeno altamente soggettivo. Le reazioni agli stimoli sessuali possono essere quindi diversificate, e l’eiaculazione precoce determinata da fattori di diversa natura. A ogni modo, è possibile riuscire a dare una definizione generale, che riesca a dar conto di questo fenomeno tanto sviluppato:- Condizione in cui un soggetto di sesso maschile, non riuscendo a gestire il riflesso eiaculatorio, raggiunge l'orgasmo in breve tempo.
- ansia da prestazione;
- accumulo di stress;
- percezioni pre-orgasmiche.
- uso smisurato di alcol e droghe;
- frenulo piccolo;
- sensibilità del glande;
- vescicoliti;
- uretriti;
- prostatiti.
Come curare la fimosi
La fimosi è il restringimento del prepuzio, che rende impossibile lo svelamento del glande durante la fase di erezione. Sono in molti a chiedersi come curare la fimosi, in quanto si tratta di una patologia che può essere sia congenita che acquisita. Attraverso l’esame obiettivo è possibile ottenere una diagnosi accurata e precisa. In caso di fimosi i sintomi più frequenti sono i seguenti:- dolore al pene;
- dolore a livello del prepuzio, soprattutto durante il tentativo di scopertura del glande.
- aspettare che la fimosi si risolva naturalmente con la crescita, soprattutto se si presenta in età adolescenziale;
- applicare creme specifiche contenenti cortisone;
- intervento chirurgico tra circoncisione, prepuzioplastica e frenuloplastica.
- Fimosi lieve – bassa gravità della patologia, in cui il glande può essere scoperto ma percependo comunque dolore e/o fastidio. Il restringimento è presente a livello del corpo del pene e l’azione di scopertura del glande non risulta agevole.
- Fimosi moderata – grado di fimosi che consente un'esposizione parziale del glande. Una corretta igiene intima richiede impegno e tempo;
- Fimosi grave – risulta impossibile esporre il meato e di conseguenza praticare una corretta igiene intima, provocando una maggiore esposizione a infezioni delle vie urinarie.
È normale avere il pene curvo?
Avere il pene curvo, spesso non rappresenta un disagio dal punto di vista estetico o funzionale. Non compromette infatti l’attività sessuale e la curvatura è di natura fisiologica. Esistono però alcuni casi in cui non è normale avere il pene curvo. Infatti se la curvatura è evidente, può creare gravi problemi per lo svolgimento dell’attività sessuale. La penetrazione risulta impossibile, in quanto la partner prova eccessivo dolore. Inoltre il pene curvo congenito e non (curvatura post-traumatica), è esposto maggiormente a traumi. Questa anomalia viene corretta generalmente per via chirurgica. Le cause diagnosticabili possono essere di due tipologie:- acquisite;
- congenite.
- Sviluppo non lineare delle strutture che compongono il pene (torsioni e asimmetria dei corpi cavernosi).
Come si cura la malattia di Peyronie
La malattia di Peyronie è una delle principali cause (acquisite) della deviazione del pene. Il sintomo più evidente della malattia di Peyronie, è la comparsa di placche (tessuto cicatriziale piatto) al di sotto della pelle del pene. Le placche oltre a produrre una curvatura dell’organo, provocano difficoltà nella scopertura del glande durante l’erezione. Nel 70% dei casi, le placche si formano sulla parte superiore del pene, rendendo la tunica albuginea meno flessibile. La sintomatologia comprende:- pene piegato o curvo;
- grumi sotto la pelle del pene;
- erezioni molto dolorose;
- difficoltà nell’attività sessuale a causa della curvatura del pene.
- la presenza di placche;
- l’accumulo di calcio;
- l’afflusso di sangue.
- rendere più corto il lato del pene opposto a quello compromesso dalle placche;
- allungare il lato del pene che risulta deviato;
- posizionare un dispositivo protesico all’interno delle strutture del pene, nel caso in cui il paziente presenta anche disfunzione erettile.
- assunzione di Vitamina E e/o para-aminobenzoato;
- Iniezioni finalizzate alla riduzione del tessuto cicatriziale;
- trattamento a ultrasuoni.
Iperplasia prostatica benigna cura e rimedi dall’urologo
L'iperplasia prostatica benigna provoca l’ingrossamento della prostata, compromettendone di conseguenza il normale funzionamento. Si tratta di una condizione comune che si verifica negli uomini di età superiore ai 50 anni. L’ingrossamento della prostata genera una pressione della ghiandola contro l'uretra, determinando gravi difficoltà durante la minzione. Per quanto riguarda l’iperplasia prostatica benigna cura, i trattamenti possono essere di due tipi:- cura farmacologica;
- intervento chirurgico.
- Chirurgia transuretrale - intervento chirurgico privo d'incisioni esterne, tramite l’inserimento di un resettoscopio all’interno dell’uretra;
- Ablazione transuretrale con ago – all’interno della prostata vengono inseriti degli aghi che emettono onde radio a bassa frequenza. Il calore che viene generato distrugge il tessuto superfluo della ghiandola prostatica;
- Vaporizzazione transuretrale della prostata – sfruttando un elettrode la corrente trasmessa al tessuto prostatico, ne provoca la vaporizzazione;
- Chirurgia aperta – metodo in cui viene praticata un'incisione nell'addome inferiore, al fine di rimuovere l'interno della prostata.
Come curare la prostatite
La prostatite è l’infiammazione della ghiandola prostatica, a seguito dell’ingrossamento della stessa. È molto comune in soggetti di sesso maschile che hanno superato i 50 anni di età. Questa tipologia d'infiammazione impedisce la corretta minzione, provocando dolore, bruciore e un flusso ridotto di urina. Anche l’attività sessuale viene compromessa, soprattutto quando l’infiammazione ha raggiunto uno stadio elevato. Le cause della prostatite che emergono dall’esame fisico, possono essere le seguenti:- ereditarietà;
- eccesso di stress;
- sforzo fisico eccessivo.
- una cura farmacologica - assunzione di farmaci anti-infiammatori.;
- una corretta dieta alimentare – alcuni principi nutritivi presentano una forte azione diuretica che aiuta la ghiandola prostatica a riprendere la sua regolare funzione;
- stimolare frequentemente la fuoriuscita di sperma per indurre il drenaggio della prostata e la distensione muscolare;
- assumere integratori alimentari per la prostatite.
- febbre;
- brividi;
- mialgia;
- spossatezza;
- malessere generalizzato.
Come guarire dal tumore alla prostata
Il tumore alla prostata è il tumore più comune nella popolazione maschile. In particolare in Italia vengono diagnosticati circa 40.000 casi ogni anno. Il 40% di soggetti di sesso maschile con età superiore ai 50 anni è colpito dal tumore. Con il progredire dell’età aumenta il rischio di sviluppare cellule cancerogene che attaccano la ghiandola prostatica. Il tumore alla prostata, soprattutto nella fase iniziale, è asintomatico. Questo vuol dire che non presenta sintomi che possano rappresentare un valido campanello d’allarme. La presenza di massa tumorale a livello della prostata è individuabile grazie all’esame obiettivo. Negli ultimi anni le diagnosi sono diventate più precise e precoci, al fine di prevenire l’insorgenza di un tumore tanto sviluppato. L’urologo infatti propone un test di controllo antigene prostatico specifico. Il quale associato alle analisi del sangue, permette di riconoscere i soggetti a rischio. Sottoporsi a una diagnosi preventiva, è essenziale per capire in caso in cui i risultati fossero positivi, come guarire dal tumore alla prostata in modo rapido e poco invasivo. Se il tumore viene preso infatti a uno stadio poco avanzato le probabilità di curarlo in poco tempo e con un margine alto di successo, risultano alte. I sintomi tumore alla prostata a uno stadio avanzato sono:- difficoltà a urinare;
- eccessivo stimolo di minzione;
- flusso debole dell’urina e non costante;
- sensazione costante di non aver svuotato completamente la vescica;
- disfunzione erettile;
- eiaculazione dolorosa;
- fastidio e dolore percepiti a livello della zona pelvica;
- perdita della fame;
- sangue visibile all’interno dell’urina;
- sperma all’interno delle urine;
- bruciore e dolore durante la fuoriuscita di urina;
- spossatezza generalizzata in tutto il corpo;
- dolore a livello dei fianchi, bacino e schiena.
- irradiazione di raggi X a partire da una macchina denominata acceleratore lineare;
- posizionamento di sorgenti radioattive nelle parti interne della ghiandola prostatica.
Visita andrologica: cos’è, a cosa serve e come si svolge
La Visita andrologica è un controllo che si basa principalmente su un esame obiettivo, finalizzato a verificare lo stato di salute dell’organo sessuale maschile. L’andrologo si occupa di diagnosticare e trattare patologie quali:- disfunzione erettile;
- impotenza;
- eiaculazione precoce;
- prostatiti;
- tumori alla prostata;
- malattia di Peyronie;
- malformazioni;
- infertilità maschile;
- infezioni genitali maschili;
- ipertrofia prostatica;
- fimosi del prepuzio;
- pene piccolo;
- tumore ai testicoli;
- pene curvo.
- Ma come si svolge una visita andrologica?
- anamnesi – raccolta di informazioni sulla storia clinica del paziente, sulla sintomatologia e sullo stile di vita, che comprende uso di droghe, alcol, fumo, abitudini alimentari, vita sessuale e lavorativa;
- palpazione o/e osservazione di testicoli e pene, per appurarne l’effettiva forma e le dimensioni;
- esplorazione rettale – esame finalizzato a verificare lo stato di salute della prostata e la presenza o meno di malattie venose anali, come ad esempio le emorroidi;
- ecografie alla prostata e rettali – in caso di sospetto di prostatiti e tumore alla prostata, in soggetti solitamente di età superiore ai 50 anni.
- dolore durante il rapporto sessuale;
- bruciore e/o dolore durante la fuoriuscita di urina;
- fuoriuscita difficoltosa dell’urina, accompagnata ad un senso di mancato svuotamento;
- difficoltà nell’espellere sperma;
- impossibilità di scoperchiamento del glande (frenulo corto);
- mancata gestione dell’erezione con conseguente eiaculazione precoce;
- difficoltà a raggiungere l’erezione e/o a mantenerla.
- diabete mellito;
- malattie cardiache;
- ipertensione.
- trattamenti orali;
- iniezioni intracavernose;
- meccanismi del vuoto;
- protesi peniene idrauliche.
Visita urologica uomo: a cosa serve e come si svolge
La visita urologica uomo viene eseguita da un medico specialista, esperto nel trattamento di malattie dell’apparato urinario. Si tratta di un controllo indolore e non invasivo, a cui sarebbe bene sottoporsi soprattutto superata una determinata soglia di età (50 anni). Durante la visita urologica si scopre lo stato in cui vertono tutti i componenti dell’apparato urinario, ovvero:- reni;
- ureteri;
- vescica;
- uretra.
- bruciore durante la minzione e dolore;
- difficoltà nell’espellere urina;
- perdite non controllate di urina;
- difficoltà nell’erezione.
- nell’uomo - valutazione che prende in esame il basso ventre e i genitali esterni. Può essere effettuata anche un’esplorazione digito-rettale proprio per valutare lo stato della prostata e il corretto funzionamento dell’apparato urinario;
- nella donna - visita similare a quella ginecologica, dove si verifica lo stato del sistema urinario grazie a un’ecografia transvaginale, addominale o della vescica.
- esame delle urine;
- uroflussimetria;
- ecografie più specifiche.
- ecografia;
- tac;
- risonanza magnetica;
- esami del sangue e delle urine.
- perdita incontrollata di urina durante la notte;
- difficoltà a trattenere l’urina;
- bruciore e dolore durante la minzione.