L’anorgasmia maschile è un problema di cui non si parla quasi mai, eppure riguarda circa il 4% degli uomini di età inferiore ai 65 anni. Si sospetta che il dato sia sottostimato, proprio a causa del pudore che uomini e ragazzi hanno rispetto a quest’argomento. Moltissimi, infatti, vivono questo disagio sessuale senza trovare il coraggio di affrontarlo e sottoporlo all’attenzione del medico. In questo articolo cercheremo di far capire agli uomini che non riuscire a provare l’orgasmo può avere diverse cause, tutte risolvibili: per questo è importante parlarne con uno specialista in andrologia.
Con il termine anorgasmia maschile si intende l’incapacità, occasionale o costante, di raggiungere l’orgasmo. Questo disturbo sessuale viene sempre discusso in ambito femminile, in quanto le donne sono più propense ad ammettere tale difficoltà senza sentirsi in imbarazzo o sbagliate. Per i ragazzi e gli uomini, invece, l’argomento sembra essere più delicato. Lo stereotipo della virilità e della mascolinità al quale la società sottopone gli uomini li dipinge come individui quasi ossessionati dal sesso e dalle prestazioni e sempre pronti a viverlo con disinvoltura e successo. Accorgersi di non riuscire a portare a termine un rapporto può rappresentare una fonte di vergogna e imbarazzo, intaccare l’autostima fino al punto di non trovare il coraggio di chiedere consiglio a uno specialista. Quello che vorremmo far capire in questo articolo è che questo atteggiamento è controproducente e sbagliato. Moltissimi uomini, anche giovani, soffrono di anorgasmia maschile o hanno occasionalmente episodi in cui faticano o non riescono a provare soddisfazione sessuale: si parla di circa il 4% di tutti gli over 65. Molto spesso, le cause di questo disturbo della sessualità sono facilmente identificabili e risolvibili. Ecco perché è fondamentale chiedere, senza sentirsi a disagio, aiuto a un andrologo.
Ti capita di non riuscire a raggiungere l’orgasmo? Non sei mai riuscito a provare piacere durante i rapporti sessuali o l’autoerotismo? Hai notato che, ultimamente, fai più fatica a provare piacere sessuale o le tue sensazioni a riguardo sono nettamente cambiate rispetto alle tue abitudini? Parlarne con il Dottor Andrea Del Grasso, andrologo e urologo che riceve a Prato, Firenze, Pistoia e Bologna. Prenota subito il tuo appuntamento cliccando qui.
Esistono diversi tipi di anorgasmia maschile.
L’anorgasmia maschile può essere abbinata alla mancata eiaculazione come no. Infatti, è importante fare un distinguo tra incapacità di eiaculare e incapacità di provare piacere sessuale.
Una volta capito se l’anorgasmia è primaria, secondaria oppure occasionale, per inquadrare correttamente il problema e risolverlo nel migliore dei modi e il più velocemente possibile, è necessario capire quando e perché si verifica questo disagio.
L’anamnesi corretta dell’anorgasmia maschile, ossia la raccolta di quanti più dati possibile sulle sue caratteristiche e sui momenti in cui si manifesta è fondamentale per diagnosticare l’esatta causa di questo disturbo e porvi rimedio.
Nella maggior parte dei casi, soprattutto se l’anorgasmia maschile si accompagna a una normale eiaculazione, le cause della mancata sensazione di piacere sono psicologiche. Possono dipendere da svariati fattori.
Generalmente, gli uomini che soffrono di anorgasmia psicologica sperimentano il disagio solo in certe situazioni o con determinate persone mentre, con l’autoerotismo o altri partner, non hanno nessun tipo di problema. Se ci si accorge di avere difficoltà a raggiungere l’orgasmo per problemi psicologici è importante prendere delle decisioni personali, ad esempio chiudere una storia che non ha più niente da dare, oppure farsi aiutare nel percorso di recupero da un terapista specializzato in sessuologia.
In altri casi, invece, le problematiche legate all’orgasmo maschile hanno una causa oggettiva.
Escludere queste cause organiche è fondamentale per effettuare una corretta diagnosi differenziale. In caso di problemi relativi all’orgasmo maschile, quindi, la prima cosa da fare è chiedere consulto all’andrologo per capire se il disagio può dipendere da una patologia oggettiva e riscontrabile. Il medico effettuerà una visita, eventualmente prescriverà delle analisi del sangue per controllare il livello di ormoni nel sangue, se lo riterrà necessario un’ecografia del pene per valutarne la funzionalità e la sensibilità. Se tutti questi test danno esito negativo si può ufficializzare la diagnosi di anorgasmia maschile di origine psicologica e ricorrere all’aiuto di un terapeuta per superarla.
Se, invece, dalla visita andrologica e dagli esami si scopre di soffrire di anorgasmia maschile a causa di una patologia di base, l’approccio terapeutico mirerà principalmente a risolvere la causa del disturbo.
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