Esistono ancora molti dubbi quando si parla di malattie sessualmente trasmissibili uomo. Il discorso, probabilmente, è ancora considerato un tabù. O collegato a stili di vita discutibili o promiscui, di cui si fa fatica, per pudore, a parlare. Invece, questo tipo di patologie che si trasmettono per via sessuale ha un’incidenza ancora molto alta, sia tra i ragazzi che tra gli adulti. Ciò significa che è necessario affrontare l’argomento con serenità e senza vergogna. A titolo di informazione, consapevolezza e prevenzione. In caso di dubbio sui rischi legati alla propria vita sessuale è assolutamente consigliabile rivolgersi a uno specialista. Il medico è l’unico in grado di rassicurare, consigliare ed, eventualmente, diagnosticare un’eventuale MST.
Le MST, ossia Malattie Sessualmente Trasmissibili, sono tutte quelle patologie virali e batteriche che si possono trasmettere da un individuo all’altro con lo scambio di fluidi corporei. Quindi, anche durante un rapporto sessuale. Al giorno d’oggi, nonostante viviamo nell’era della più assoluta modernità, della tecnologia e dell’evoluzione ai massimi livelli, pare che questo discorso crei ancora qualche imbarazzo. Forse perché si pensa che chi contrae una MST abbia avuto comportamenti poco seri, superficiali, di facili costumi.
Bisogna sfatare questo mito con tutte le nostre forze. Le MST non sono altro che virus e batteri, che spesso per lungo tempo restano asintomatici. Moltissime persone contraggono una malattia sessualmente trasmissibile pur avendo un partner fisso o conducendo una vita sessuale assolutamente normale. Purtroppo, come tante cose, può succedere di ammalarsi e, involontariamente, infettare qualcun altro. Per questo motivo è fondamentale, se si ha il sospetto di avere una malattia di questo tipo, rivolgersi in tutta serenità e piena fiducia a uno specialista. Per, eventualmente, diagnosticarla il prima possibile e iniziare immediatamente le cure del caso, atte a risolvere il problema.
Attenzione!
Il virus responsabile dell’AIDS, pur essendo considerata la malattia sessualmente trasmissibile per eccellenza non è di competenza uro-andrologica. Se si ha il sospetto di avere avuto rapporti a rischio per HIV, o di averlo potuto contrarre in altre circostanze, anche al di fuori della sfera sessuale, è necessario effettuare l’apposito test sul sangue per escludere la propria positività. I test HIV sono gratuiti e anonimi. Si possono effettuare presso gli ospedali del circuito del Servizio Sanitario Nazionale o presso i Consultori che offrono il servizio.
Sì, è possibile contrarre queste due infezioni virali con i rapporti sessuali ma la diagnosi e le terapie vanno richieste presso i medici di base, gli ospedali o gli specialisti epatologi (per le epatiti) e virologi (per il Covid).
Quali sono le patologie maschili che possono avere come causa un rapporto sessuale avuto con un/a partner infetto/a? Ecco l’elenco completo, con sintomi ai quali prestare attenzione e consigli su come comportarsi.
Si tratta di una malattia causata da un batterio, il Treponema Pallidum, che viene trasmesso tramite rapporti sessuali con una persona infetta. Inizialmente può passare del tutto inosservato. Infatti, i primissimi sintomi possono comparire dopo 3-4 settimane e, nei casi di sifilide tardiva o secondaria, addirittura anche dopo due mesi.
Avviene tramite analisi del sangue e, contestualmente, valutazione del quadro generale della sintomatologia del paziente. E del suo aver riferito comportamenti a rischio per quanto riguarda la possibilità di aver contratto malattie sessualmente trasmissibili uomo.
La sifilide si tratta con antibiotici e con astinenza dai rapporti sessuali, per evitare di infettare altre persone, fino a completa risoluzione. In questo caso il consiglio dell’andrologo può essere utile per trattare in maniera efficace le microlesioni locali. E favorirne la guarigione rapida, oltre alla scomparsa del dolore, bruciore e/o prurito che provocano.
E’ causato da un virus, l’Herpes Simplex, che è lo stesso responsabile delle fastidiose afte che si presentano a volte sulle labbra e della varicella. La variante genitale, in particolare, si trasmette tramite rapporti sessuali completi. Il tempo di incubazione, cioè quello che passa dal momento del contagio alla comparsa dei sintomi, è di circa una settimana. Bisogna tenere conto che, a volte, l’Herpes Genitale è totalmente asintomatico.
Spesso, all’occhio attento di un medico specialista, la diagnosi di Herpes può essere fatta semplicemente con una visita obiettiva. Ossia guardando l’eruzione cutanea e associandola al racconto del paziente, che riferisce un rapporto sessuale avvenuto 7/8 giorni prima la comparsa della sintomatologia.
Generalmente a base di antivirali e farmaci da utilizzare localmente per lenire la sensazione di prurito e infiammazione. L’Herpes è una di quelle patologie che, purtroppo, tende a recidivare nel tempo. A volte rimane latente nell’organismo, per poi presentarsi in situazioni particolari, ad esempio in un periodo di stress o di altra situazione patologica.
E’ un’altra malattia sessualmente trasmissibile causata da batteri, nella fattispecie il Neisseria Gonorrhoeae. Anche in questo caso un gran numero di uomini infettati, si stima circa il 20%, sono totalmente asintomatici. Quando, invece, compare la sintomatologia questa generalmente si presenta dopo circa 7 giorni dal giorno del contagio.
Per ottenere una diagnosi sicura di Gonorrea è necessario effettuare un esame delle urine con urinocoltura. Per individuare la presenza del battere responsabile dello sviluppo della patologia. Spesso è necessario effettuare un tampone uretrale.
La gonorrea si tratta con antibiotici specifici, in dosaggi personalizzati da assumere secondo prescrizione dell’urologo in base al risultato dei test diagnostici. Attenzione: se non trattata, la gonorrea può portare serie conseguenze. Pertanto, se si ha il sospetto di avere avuto uno o più rapporti con un partner infetto è caldamente consigliato rivolgersi allo specialista per farsi consigliare l’iter diagnostico più appropriato. E, nel frattempo, astenersi dall’avere rapporti sessuali di qualsiasi genere.
Il microrganismo responsabile della Clamidia è molto particolare. Tecnicamente è un batterio ma si comporta come un parassita, un fungo. Spesso passa inosservato perché, anche quando dà sintomatologia, soprattutto negli uomini può essere così lieve da non essere rilevata. Il periodo di incubazione varia da 1 a 3 settimane circa. Tuttavia, sarebbe importante escludere di aver contratto la Clamidia facendo caso a eventuali sintomi, anche leggeri. Perché se non trattata può dar luogo, a lungo termine, a conseguenze come infezioni a carico dei testicoli e sterilità.
La Clamidia si diagnostica tramite tampone uretrale, da analizzare poi in laboratorio con test molecolari. Se si notano sintomi ascrivibili a questa patologia, o se si ha il sospetto di avere avuto rapporti con qualcuno risultato positivo, è importante consultare un urologo per chiedere consulto e consiglio su come comportarsi. E su quale terapia intraprendere, eventualmente, in caso di tampone positivo.
Generalmente a base di antibiotici per combattere l’infezione batterica e, se necessario, con trattamenti topici per lenire la sensazione di prurito e/o fastidio.
Le MST, come abbiamo visto, possono essere individuate e curate. Guarendo senza lasciare particolari strascichi o conseguenze. Tuttavia, il problema di queste patologie, è quello di poter essere asintomatiche. Di conseguenza è possibile infettare un partner involontariamente, perché non si sa di essere a propria volta infetti. La raccomandazione è sempre la stessa. Utilizzare sempre il profilattico quando si hanno rapporti occasionali. Per tutte le tipologie di rapporto sessuale. Il preservativo, infatti, è l’unica reale ed efficace forma di prevenzione verso queste patologie.
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