Si parla di eiaculazione retrograda quando il liquido seminale, che normalmente dovrebbe essere eiaculato attraverso l’uretra – risale all’indietro nella vescica urinaria.
Essa prende il nome di “retrograda” perché l’emissione di sperma avviene al contrario, non verso l’esterno ma verso la vescica.
Si differenzia dalla normale eiaculazione detta invece anterograda dove liquido seminale viene espulso verso l’esterno.
Gli uomini che ne soffrono, raggiungono normalmente l’orgasmo, ma eiaculano una scarsa quantità di sperma: questo potrebbe compromettere la possibilità di avere dei figli.
Nell’eiaculazione retrograda, durante la minzione successiva al coito il liquido seminale viene espulso con le urine.
C’è infatti la possibilità che queste siano più dense o torbide.
A seconda della causa, l’eiaculazione retrograda può essere:
Essa può inoltre sussistere come:
Nel momento in cui si verificano i sintomi di tale disturbo è necessario per prima cosa rivolgersi ad un Urologo
Cause del particolare fenomeno dell’eiaculazione retrograda sono anatomiche o neurologiche:
L’eiaculazione retrograda può inoltre rappresentare un comune sintomo di cancro alla prostata o, più raramente di:
L’eiaculazione retrograda non dev’essere sottovalutata perché potrebbe risultare un’evidente causa di sterilità.
Nel caso si presentino sintomi di questo disturbo è doveroso dunque rivolgersi ad uno specialista non appena ci si accorge del problema.
Egli effettuerà senz’altro una flussometria o Uroflussometria,esame richiesto dall’urologo per documentare la forza del getto urinario.
L’uroflussometria è un test che misura:
In alcuni casi un’alterazione di questi due parametri può essere anche causa di alcune patologie, generalmente benigne, come l’ipertrofia prostatica.
Quest’ultima è trattata anche attraverso la tecnica endoscopica del Laser ad Olmio che consiste nell’incisione endoscopica dei tessuti e la conseguente rimozione del tessuto ipertrofico (adenoma).
Questo verrà sospinto in vescica, ridotto di dimensioni, aspirato e sottoposto ad analisi istologica.
Nella diagnosi dell’eiaculazione retrograda è utile anche un’ecografia prostatica trans rettale.
Si tratta di un altro esame diagnostico che mira ad osservare indirettamente la ghiandola prostatica.
Solitamente, i soggetti non hanno bisogno di alcun trattamento, a meno che l’infertilità sia fonte di preoccupazione.
Circa un terzo degli uomini con eiaculazione retrograda migliora dopo un trattamento con farmaci che chiudono il collo vescicale come pseudoefedrina o imipramina.
Gli uomini che usano questi farmaci devono però fare attenzione a, ed eseguire controlli medici periodici per eventuali aumenti di:
Il trattamento è la terapia medica farmacologica.
In particolare si sono rivelate vantaggiose per risolvere l’eiaculazione retrograda:
Si tratta di un farmaco antidepressivo in grado di stimolare i recettori adrenergici del collo vescicale al fine di consentire una eiaculazione anterograda.
Nonostante ciò le sostanze farmacologiche utilizzate non si rivelano utili in tutti i pazienti: altra tecnica impiegata è l’elettroeiaculazione, dove si favorisce l’emissione dello sperma grazie all’introduzione di una sonda nel retto.
Questa è infatti capace di stimolare le vescicole seminali.
Nel caso in cui tali trattamenti risultino inefficaci, se gli uomini affetti da eiaculazione retrograda desiderano un figlio, devono avvalersi della fecondazione assistita.
Nella fecondazione assistita il liquido seminale viene raccolto da un campione di urina (dopo il coito), quindi successivamente utilizzato per la fecondazione assistita, con ottimi risultati.
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