Si definisce frattura del pene ma, in realtà, non si parla della rottura di un osso ma della lacerazione della cosiddetta tonaca albuginea, la struttura tissutale che ricopre i corpi cavernosi, ossia le strutture cilindriche attraverso le quali confluisce il sangue per permettere l’erezione. Tale evento, improvviso e molto doloroso, è generalmente provocato da un trauma. La diagnosi è piuttosto semplice e, spesso, se ne accorge l’uomo stesso, a causa di sintomi molto specifici e visibili a occhio nudo. Nel corso di questo articolo spiegheremo come può avvenire la frattura peniena, quali sono i segnali che devono far pensare immediatamente di aver subito un trauma di questo tipo e quali sono le cure e i tempi di recupero.
Come abbiamo detto nell’introduzione, anche se si usa il termine frattura non stiamo certamente parlando della rottura di un osso, in quanto il pene è una struttura composta principalmente da tessuti spugnosi e da membrane di rivestimento. I corpi cavernosi rappresentano la parte più grande del pene. Sono di forma cilindrica e accolgono il sangue che, durante l’eccitazione, conferisce in maniera veloce e massiccia e permette di raggiungere l’erezione. Quando parliamo di un trauma a carico del pene, in effetti, ci riferiamo alla lacerazione di questa porzione dell’organo oppure della membrana che li riveste, denominata tonaca albuginea.
La frattura peniena avviene quando il pene, in erezione, subisce una piegatura violenta o un colpo eccessivamente forte che lo fa curvare in maniera innaturale rispetto al proprio asse. Questo provoca la lacerazione della tonaca albuginea o, addirittura, dei corpi cavernosi, determinando anche la fuoriuscita di sangue dai vasi e il riversamento nei tessuti circostanti, condizione che provoca un ematoma.
In generale, però, i casi di frattura peniena sono quasi tutti ascrivibili a rapporti sessuali particolarmente intensi. Questo avviene soprattutto quando si assumono determinate posizioni. Ad esempio, quando è l’uomo a controllare il rapporto è più facile, per lui, avvertire eventuali avvisaglie di dolore e modulare il vigore in modo da evitare incidenti. Quando, invece, è la donna che guida, si alza leggermente il rischio di poter provocare un trauma penieno al partner.
Stiamo parlando di un evento traumatico che, nella quasi totalità dei casi, avviene incidentalmente. Pertanto, l’unico modo per ridurre al minimo il rischio di incorrere in una questa dolorosa situazione è quello di ricordare che il pene è un organo delicato, che va manipolato con attenzione.
La frattura del pene è un evento abbastanza raro. Pare sia una problematica più frequente negli uomini giovani e molto giovani, proprio perché più vigorosi e meno esperti nel controllo delle proprie pulsioni.
In caso di trauma a carico del pene, l’uomo o il ragazzo è senza dubbio il primo ad accorgersene, in quanto la frattura peniena è un evento dalla sintomatologia molto precisa e facilmente identificabile e riconoscibile.
In un caso del genere è necessario rivolgersi a un medico quanto prima. Questo per due motivi. Il primo è che la frattura del pene è davvero dolorosa e, quindi, c’è necessità di assumere velocemente dei farmaci adatti a sopportare il trauma acuta. La seconda, più importante ancora, è che l’intervento tempestivo permette di ripristinare tutte le funzionalità del pene, inclusa la capacità erettile futura. Quindi, se ci si accorge di aver subito un trauma importante a carico del pene è bene non perdere tempo e contattare quanto prima uno specialista in urologia.
Nella maggioranza dei casi la diagnosi di frattura peniena avviene con una semplice visita obiettiva. Tuttavia, in alcune circostanze, è possibile che il medico decida di eseguire dei test complementari per avere un quadro più preciso della situazione. Ad esempio, alla semplice visita, può essere abbinata un’ecografia per capire esattamente la gravità della lesione o un eco-doppler, per accertarsi che la circolazione sanguigna all’interno dei corpi cavernosi non sia compromessa.
In caso di frattura del pene ci sono due opzioni tra i quali l’urologo può scegliere in base al caso specifico.
La chirurgia è quasi sempre la scelta d’elezione, soprattutto in pazienti giovani che hanno necessità di ripristinare al massimo la funzionalità sessuale e la capacità erettile e scongiurare la comparsa di una curvatura del pene. L’intervento, è quasi sempre risolutivo, soprattutto se avviene nelle successive 24-48 ore dall’evento, quindi molto tempestivamente. La terapia conservativa, invece, consiste nel somministrare antidolorifici e antinfiammatori, per alleviare i sintomi dolorosi, e attendere che la lacerazione guarisca spontaneamente. Questa è un’opzione riservata ai casi di trauma molto lievi, che il medico pensa possano avere un ottimo recupero spontaneo, oppure a quei pazienti che hanno forti controindicazioni rispetto alla chirurgia e che, quindi, avrebbero più rischi che benefici dall’approccio chirurgico non strettamente necessario.
La chirurgia correttiva post-frattura del pene è quasi sempre totalmente risolutiva. Ciò significa che il paziente riacquista completamente la funzionalità sia della capacità urinaria che di quella sessuale, nonché l’estetica del pene, che apparirà in erezione dritto come prima dell’evento traumatico. Naturalmente ci vuole un giusto tempo di convalescenza. I tempi di recupero dipendono da una serie di fattori, quali:
ma, in generale, solitamente entro 4/6 settimane si ottiene la totale guarigione e il ritorno alle proprie abitudini sessuali.
In caso di frattura del pene è necessario rivolgersi immediatamente a un medico o al pronto soccorso. Il Dottor Andrea Del Grasso, specialista in urologia in Toscana, può essere contattato a questo link per consulti urgenti o consigli da applicare nell’immediato.
Su questo sito utilizziamo strumenti propri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie vengono normalmente utilizzati per consentire il corretto funzionamento del sito (cookie tecnici), per generare report sull’utilizzo della navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare adeguatamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo utilizzare direttamente cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti a offrirti un’esperienza migliore.