La colica renale è una condizione più comune di quanto non si pensi. Non si tratta di una situazione grave, nel senso che difficilmente mette a rischio la vita del paziente. Tuttavia, possiamo tranquillamente dire che le coliche a carico dei reni rappresentano sempre un’urgenza medica. In quanto si tratta di situazioni estremamente dolorose e che, se non curate con tempestività, possono evolvere in quadri clinici più complicati. Tanto da dover richiedere, nei casi peggiori, la chirurgia. Nel corso dei prossimi paragrafi vedremo insieme cos’è una colica renale, quali sono le cause che possono scatenarla e quali sono i sintomi con i quali si presenta. In caso di colica acuta si possono fare due cose. La prima è quella di contattare il proprio urologo di fiducia che deciderà se programmare una visita urgente o se dirottare il paziente (in base alla gravità delle sue condizioni) al Pronto Soccorso. La seconda, da prendere in considerazione se il dolore è davvero forte e insopportabile, è recarsi al Pronto Soccorso o chiamare l’ambulanza per farcisi accompagnare.
I reni sono i filtri del corpo umano. Sono due organi a forma di fagiolo, posti simmetricamente nella zona posteriore della cavità addominale. Il loro ruolo è quello, appunto, di filtrare il sangue di ritorno (quindi quello carico di scorie) e depurarlo. Le scorie eliminate vengono poi trasformate in urine ed eliminate attraverso il l’apparato urinario. Tali scorie passano dai reni alla vescica tramite gli ureteri. Due tubicini collegati a ciascun rene. Quando la vescica è piena si avverte il bisogno di urinare. E l’urina depositata in vescica viene espulsa attraverso l’uretra: un tubicino che dalla vescica arriva fino all’esterno.
E’ semplice capire quanto i reni siano fondamentali. Dato che permettono all’organismo di espellere le scorie nocive e di depurare il sangue circolante. Tuttavia, il delicato e sofisticato sistema con cui reni-ureteri-vescica e uretra lavorano in sinergia per espletare questo compito, è soggetto a disfunzioni e patologie. Che possono essere acute o croniche. Nella fattispecie, la colica renale è quasi sempre un evento acuto.
Quando parliamo di “evento acuto” intendiamo una condizione patologica che insorge improvvisamente, in maniera piuttosto violenta. Ma che, una volta risolta, non lascia strascichi né fa pensare alla possibilità di recidive. La patologia cronica, invece, è quella che pur dando sintomatologia più lieve si protrae nel tempo, non trovando mai soluzione definitiva.
La colica renale acuta può essere scatenata da due cause. La prima è un improvviso e anomalo aumento della peristalsi prossimale all’interno dell’uretere. In parole semplici: se l’uretere si infiamma improvvisamente, si gonfia (edema), si irrita questo provoca fortissimo dolore. La seconda causa scatenante è la presenza di un calcolo diventato improvvisamente troppo grande o posizionatosi in un punto focale, dove causa dolore. In questo caso la colica acuta è provocata da una situazione retrostante, ossia la calcolosi.
Sarà necessario andare a indentificare l’effettiva causa (quindi scoprire se c’è infiammazione o irritazione o edema e per quale motivo è insorta) e curarla, farmacologicamente. Risolta la patologia di base passerà anche la colica.
Si tenterà di far espellere al paziente il calcolo, idratandolo e nel frattempo fornendogli degli farmaci antidolorifici. Se il tentativo fisiologico non basta bisognerà agire chirurgicamente ed estrarre il calcolo. A questo punto sarà necessario anche intraprendere, con il paziente, un percorso di follow-up per tenere sotto-controllo la crescita o la formazione di eventuali altri calcoli. Che, se non monitorati, potrebbero crescere e provocare ulteriori coliche acute.
Come spiegato poc’anzi, spesso la colica renale acuta è provocata dall’ostruzione provocata da calcoli renali. I calcoli sono “sassolini” composti da minerali normalmente presenti nelle urine. Quindi, di solito, calcio e acido urico. Questi sassolini si formano nel rene e poi, insieme al liquido e alle scorie, passano nell’uretere, nella vescica e nell’uretra per essere poi tranquillamente espulsi con l’urina. Purtroppo, non sempre questo meccanismo funziona in maniera impeccabile e non sempre tutto va liscio. Alcuni calcoli possono sedimentare nel rene anche per lungo tempo e ingrandirsi. Quando poi migrano e defluiscono, essendo grandi, è possibile che si blocchino lungo il percorso ostruendo l’uretere o l’uretra. E’ in questi casi che si scatena il dolore ed è in questi casi che la diagnosi sarà di colica renale con calcolo. In alcuni casi, idratando adeguatamente il paziente e favorendo un’abbondante diuresi, il calcolo riesce a uscire in maniera naturale. In altri, invece, è necessario intervenire eliminando il calcolo chirurgicamente.
Come si riconosce una colica renale?
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