La medicina, anche quella preventiva, è in continua evoluzione e fa passi avanti continuamente. Attualmente, al servizio dello screening contro il tumore della prostata, abbiamo un altro strumento propedeutico a una diagnosi accurata e precoce: l’esame PSA. Si tratta di un semplice esame del sangue che misura i valori di PSA nel sangue del paziente. La domanda che si pone è la seguente: basta l’esame PSA a escludere un’eventuale patologia prostatica? Può sostituire la visita andrologica? Vediamolo insieme nei prossimi paragrafi.
Il tumore prostatico è una patologia esclusivamente maschile che colpisce la ghiandola prostatica. La prostata è una ghiandola a forma di fagiolo posta nelle pelvi. Secerne liquido prostatico, un fluido trasparente e inodore che aiuta la lubrificazione e la pulizia dei dotti eiaculatori. La prostata, come tutte le ghiandole esocrine e tutte le parti del corpo umano, può con il tempo perdere la sua troficità e la sua funzionalità. Negli uomini in età matura o anziana, infatti, è piuttosto comune apprezzare, alla visita uro-andrologica, una ghiandola aumentata di volume che provoca sintomatologia come aumento della frequenza minzionale, spesso sensazione di dover urinare nell’imminenza e, nei casi più avanzati, difficoltà urinarie o incontinenza. Tale patologia, conosciuta come il nome di Iperplasia Prostatica Benigna non è grave né mette in pericolo la sopravvivenza ma, d’altro canto, è ingravescente (tende a peggiorare con il tempo).
Invece, il cancro prostatico è, come tutti i tumori, una patologia estremamente seria e rappresenta il 15% dei tumori maschili. Colpisce generalmente uomini over 45. La buona notizia è che la mortalità è in costante diminuzione e questo grazie alla diagnosi precoce. Diagnosticare una patologia, qualsiasi patologia, nelle sue fasi iniziali è sempre il modo migliore per aumentare le possibilità di guarigione o per prolungare la sopravvivenza mantenendo una buona qualità della vita.
Come la maggior parte dei tumori, anche quello della prostata può essere presente in maniera del tutto silente nelle prime fasi oppure presentare sintomatologia sovrapponibile a quella di altre patologie decisamente meno preoccupanti (come cistite, infiammazione, prostatite, iperplasia prostatica benigna).
Ribadiamo l’importanza della prevenzione. Il tumore alla prostata (come tutti i tumori) difficilmente presentano sintomi in fase iniziale quindi è necessario controllarsi annualmente anche in assenza di sintomi. La visita annuale (se si è in buona salute basta un controllo ogni 24 mesi) dall’andrologo è indispensabile per poter stare tranquilli ed, eventualmente, identificare un’anomalia da indagare più approfonditamente in maniera veloce ed efficiente.
Il PSA è l’antigene prostatico specifico ed è prodotto dalla prostata. Tuttavia, quando la prostata secerne una quantità anomala di PSA è campanello d’allarme per disfunzione o patologia prostatica.
I livelli di PSA si misurano con un semplice esame del sangue. Un uomo sano dovrebbe registrare valori di PSA uguali o inferiori a 4 ng/ml anche se, soprattutto in persone over 50 o sportivi possono essere tollerati valori leggermente aumentati fino ad arrivare a un range di normalità assestato a circa 6 per gli ottantenni.
L’esame PSA è un esame del sangue quindi uno strumento diagnostico veloce, economico, rapido e indolore da utilizzare in prima istanza per avere un primo dato sulla salute prostatica di un uomo di qualsiasi età. Valori normali tranquillizzano ma non possono escludere al 100% il tumore prostatico così come valori alterati possono essere indicativi di tutta una serie di patologie (prostatiti, ad esempio, acute o croniche) e non per forza di tumore.
L’esame PSA è importantissimo come esame coadiuvante alla redazione di un quadro clinico accurato della salute dell’apparato uro-genitale maschile ma, da solo, non è risolutivo. Diciamo che un esame PSA negativo può fare la differenza sulle tempistiche della prenotazione del check-up uro andrologico. Un test negativo permette al paziente di prenotare la visita con tranquillità mentre un test con valori anomali impone l’urgenza per indagare il prima possibile la causa dell’alterazione.
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